Oggi in pagamento la cassa integrazione di dicembre 2022
Il fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato (FSBA), seguendo una impostazione che si è dato qualche tempo fa, oggi ha provveduto ad effettuare i conteggi e mettere in pagamento la cassa integrazione per le giornate di sospensione dal lavoro realizzate nel corso del mese di dicembre. Con l’occasione sono state corrisposte anche le prestazioni riferite ai mesi precedenti, per le quali i dati sono stati caricati nel sistema in ritardo. I pagamenti vengono effettuati direttamente sui conti correnti delle lavoratrici e dei lavoratori oppure delle imprese, in base a regole definite localmente in modo differenziato.
Si chiude così una fase dell’attività del fondo, che ha seguito quella di grande impegno in epoca pandemica. Questi sono gli ultimi pagamenti dell’ammortizzatore sociale con le vecchie modalità, sostituite a partire dal 1 gennaio 2023 dalle nuove regole definite prima con un accordo interconfederale delle parti sociali, poi dalla decisione del consiglio direttivo e dell’assemblea del fondo, che hanno portato all’adeguamento delle procedure e delle impostazioni informatiche.
La somma complessiva oggi erogata è pari a € 3.322.862,92 , a fronte della quale è stato accantonato un importo per il versamento della contribuzione previdenziale (operazione per la quale è necessario attendere una specifica elaborazione da parte dell’Inps).
TUTTO FATTO! PARTE IL NUOVO FSBA
Tredici mesi fa la Legge di Stabilità per il 2022 riformava gli ammortizzatori sociali, secondo l’impostazione dell’universalismo differenziato.
Cioè, cassa integrazione per tutte le lavoratrici e i lavoratori di qualsiasi tipologia, uguali trattamenti seppur calibrati sulle specifiche esigenze delle aziende dei diversi comparti produttivi.
Prestazioni di cassa integrazione assicurate in ogni contesto lavorativo, contribuzione a carico delle imprese e dei dipendenti, differenziazione delle prestazioni per le aziende sotto o sopra i 15 dipendenti, durata, causali, procedure, modalità di sottoscrizione degli accordi sindacali, soggetti chiamati a gestire il tutto.
Da quella norma di legge, il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato ne è uscito rafforzato: le aziende artigiane sono obbligate a contribuire a questo Fondo, che ovviamente ha la potestà della riscossione coattiva, l’esperienza specifica consente al Fondo di adeguare la norma generale alle specificità dei bisogni di imprese e lavoratrici/lavoratori del comparto.
Dall’approvazione della Legge Finanziaria è partita una intensa fase di confronto fra le forze sociali che hanno costituito FSBA alcuni anni fa, continui contatti con il Ministero del Lavoro, nelle sue diverse articolazioni, definizione dei contenuti per la nuova stagione del Fondo dell’Artigianato.
Il 2 settembre, le Organizzazioni Sindacali (CIGL, CISL e UIL) e le Associazioni Datoriali (Confartigianato, CNA, Casartigiani e CLAAI) hanno sottoscritto un Accordo Interconfederale che, per l’appunto, seguendo i contenuti della legge generale fissa le caratteristiche delle prestazioni erogate, i percorsi per l’erogazione di queste, le modalità di regolarizzazione della riscossione.
A questo Accordo è seguita l’adozione, prima da parte del Consiglio e poi dell’Assemblea del Fondo, del Regolamento che va a sostituire quello in operatività, seppur con qualche modifica realizzata nel tempo, fin dalla istituzione di FSBA.
L’ulteriore passo in avanti è stato compiuto oggi da parte del Consiglio Direttivo che ha preso atto e licenziato le procedure operative pianificate dalla Direzione e dagli uffici tecnici, con la stretta collaborazione degli Enti Bilaterali Regionali che sono chiamati a collaborare nella realizzazione dell’intero processo.
Anche le procedure informatiche sono state oggetto di profonda rivisitazione, testate e sono ora disponibili.
Il percorso è stato completato e da oggi in poi parte una nuova stagione del Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato.
Molte sono le novità che rendono possibile l’erogazione della cassa integrazione alle imprese artigiane tenendo in debito conto le loro specifiche produttive e i particolari bisogni per far fronte a momenti di crisi.
È prevista una cassa integrazione per 26 settimane nell’arco del biennio, per eventi ordinari o straordinari, per tutte le imprese fino a 15 dipendenti; al di sopra di questo parametro è prevista anche la cassa integrazione straordinaria della durata di 12, 24 o 36 mesi per specifiche causali; tutte le aziende sono tenute al versamento di una somma pari allo 0.60% della retribuzione (un quarto della somma a carico del dipendente), a cui si aggiunge lo 0.40% a carico delle imprese con più di 15 dipendenti; le aziende che fossero state irregolari negli anni passati hanno a disposizione una procedura semplice e un calcolo forfettario per mettersi in regola e, d’altra parte, FSBA si sta attrezzando per andare a riscuotere il dovuto da parte delle ditte che negli anni avessero evaso l’obbligo contributivo, il tutto finalizzato anche all’emissione del modello DURC; la prestazione può essere richiesta solo dopo il raggiungimento di un Accordo Sindacale e quanto dovuto come sostegno al reddito, come già avveniva, potrà essere erogato direttamente alla lavoratrice/lavoratore oppure per il tramite dell’impresa; ogni qual volta viene pagata la cassa integrazione, il Fondo provvede al versamento all’INPS della contribuzione previdenziale correlata. Molte altre sono le modifiche introdotte al preesistente regolamento e vale la pena andarsi a vedere il tutto direttamente sul portale del Fondo.
Grande soddisfazione esprime il Presidente Vendemiano Sartor per il risultato raggiunto, nel pieno rispetto dei tempi assegnati dal legislatore e con la costante ricerca di un consenso fra le parti.
Altrettanto il Vice Presidente Mauro Sasso evidenzia come si ampli la protezione delle lavoratrici e dei lavoratori proprio nei momenti di maggior difficoltà che le imprese possono attraversare in ragione dell’andamento di mercati, dell’approvvigionamento delle materie prime e degli eventi meteo-climatici eccezionali. Questa protezione viene assicurata anche quando l’impresa è impegnata in piani di ristrutturazione produttiva di larga portata o di rimodulazione degli impianti e dei processi.
Il Direttore Valter Recchia conferma la piena funzionalità delle procedure, l’operatività dei sistemi informatici, particolarmente ricchi e articolati, in modo che il tutto possa rispondere appieno alle domande inoltrate dalle imprese ed ai bisogni dei dipendenti posti in sospensione lavorativa.
Si è agito, nel corso di questi tredici mesi, alla luce della volontà del legislatore di far sì che siano le forze sociali del comparto a strutturare e rendere operativa l’azione dello specifico strumento bilaterale. FSBA, peraltro, è forte dell’esperienza maturata nel corso degli anni, quando, soprattutto nella fase della pandemia, si è trovato a gestire centinaia di migliaia di domande e a proteggere il reddito di 800 mila lavoratrici e lavoratori dipendenti da 242 mila imprese. FSBA, quindi, è pronto ad affrontare questa nuova stagione, grazie alla consapevolezza e alla capacità di confronto e di sintesi delle Organizzazioni Sindacali e delle Associazioni Datoriali e alla pronta efficienza dell’intera macchina operativa della bilateralità artigiana.
IN PAGAMENTO OGGI LA CASSA INTEGRAZIONE DI NOVEMBRE
Il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato, al quale sono obbligatoriamente vincolate tutte le imprese artigiane per la tutela del reddito dei lavoratori con gli ammortizzatori sociali, quest’oggi, 29 dicembre, procede al pagamento della cassa integrazione per le giornate di sospensione realizzate nel corso del mese di novembre. Per la verità, con l’occasione vengono pagate le prestazioni anche per i mesi precedenti, quando i dati della sospensione o altri parametri sono stati inseriti nelle procedure informatiche in ritardo.
Continua così l’impegno del Fondo al pagamento con regolare cadenza dell’ammortizzatore sociale: ogni fine mese vengono pagate le prestazioni del mese precedente. In molti casi il pagamento avviene direttamente sul conto corrente bancario della lavoratrice o del lavoratore, in altri casi l’erogazione si realizza per il tramite dell’azienda: dipende dagli accordi a suo tempo sottoscritti in ogni regione.
In giornata il fondo invia alla banca incaricata gli ordinativi di pagamento pari a € 2.110.324,79 per il mese di novembre e a € 573.157,79 per i mesi precedenti di quest’anno.
Nel frattempo il fondo provvede al versamento all’Inps della contribuzione correlata, vale a dire dei contributi previdenziali per i periodi oggetto di sospensione ed erogazione della cassa integrazione. Purtroppo questa complessa operazione procede a rilento pur essendo impegnati il fondo e l’istituto a ottimizzare anche questa partita intensificando il dialogo e lo scambio dei dati.
Il prossimo appuntamento è già fissato per il 29 gennaio, quando verrà corrisposta la cassa integrazione per i periodi di sospensione di dicembre. Sarà così possibile valutare l’andamento complessivo di erogazione di questo ammortizzatore sociale nel corso di tutto il 2022, primo anno di uscita dalla pandemia, quando l’erogazione della cassa integrazione era fatta con fondi pubblici, laddove oggi si procede utilizzando le risorse che vengono raccolte mese dopo mese dalle imprese artigiane.
Il caro energia fa mobilitare gli artigiani
La categoria colpita dai rincari delle bollette: "Segnali preoccupanti dai territori, bisogna fare qualcosa"
Riunione a Roma dei 21 direttori degli Enti Bilaterali dell’Artigianato che Ebna, ente nazionale, coordina. È l’occasione per fare il punto sulle modalità operative nei diversi contesti territoriali, con la volontà della messa in comune delle migliori pratiche e per registrare gli umori, le tendenze, le suggestioni e i bisogni del Comparto artigiano. Di fronte a bollette triplicate, vera emergenza in questa fase, ci si mobilita per sostenere le lavoratrici ed i lavoratori e le relative famiglie. "Siamo vicini alla nostra gente, come nel periodo della pandemia", dicono i vertici dell'Ente nazionale. Varie e variegate le iniziative prese: contributi forfettari per assicurare risorse economiche di sostegno, nuove e rinnovate prestazioni di welfare, accompagnamento alle imprese che intendono stabilizzare i rapporti di lavoro e innovare i processi produttivi.
"Dai territori, arrivano segnali che ci preoccupano. Le richieste di cassa integrazione restano stabili e ben più contenute rispetto alla fase pandemica, ma chi vive la realtà quotidiana sa che le imprese stanno soffrendo, e non poco, per il caro energia". Da Roma, dove i 21 direttori degli enti regionali che fanno capo a Ebna, l'Ente bilaterale dell'artigianato italiano, si sono riuniti con le parti sociali nazionali per fare il punto della situazione, arriva un nuovo allarme per la tenuta di un sistema, quello artigianale appunto, che da sempre rappresenta la spina dorsale e produttiva del nostro Paese: "Al momento - illustra Valter Recchia, direttore di Ebna/Fsba - sono 5mila i lavoratori, per il mese di agosto, che risultano in cassa integrazione (la prestazione è già stata corrisposta e fra pochi giorni verrà pagata quella di settembre, tanto per dire l’efficienza del sistema). Ma temiamo che, nelle prossime settimane, questo dato abbia una nuova impennata".
Dopo l'emergenza Covid, nel corso della quale Fsba ha erogato oltre tre miliardi di euro, da trasferimenti pubblici, per gli assegni da cassa integrazione e raggiunto oltre 800.000 addetti, dipendenti da 242.000 imprese, ecco dunque una nuova emergenza: "Durante la pandemia - spiega Vendemiano Sartor, presidente di Ebna/Fsba- abbiamo dimostrato come la bilateralità abbia un ruolo fondamentale. Chiediamo perciò che il nuovo Governo creda nel nostro lavoro e nel valore della bilateralità e ci aiuti ad agire con ancora maggior concretezza, con l'obiettivo di garantire un salario e un sistema di welfare adeguato per i dipendenti del Comparto e per le loro famiglie, di fatto venendo incontro alle stesse esigenze delle imprese. Il momento che viviamo è molto complicato e un sistema come il nostro rappresenta una significativa rete protettiva. Come, del resto, accade da 30 anni a questa parte".
E sui territori, come è emerso dal dibattito del D21, sono state avviate le prime iniziative per aiutare quelle imprese artigiane (e i loro dipendenti) travolte da bollette, in alcuni casi, triplicate: "Abbiamo già predisposto -spiega Ermes Canciani, direttore di Ebiart, l'Ente bilaterale del Friuli-Venezia Giulia- un bonus per sostenere le famiglie in difficoltà. Sarà di 250 euro e sarà erogato per un periodo limitato. Una piccola ma significativa boccata di ossigeno". "Da noi invece -dice Renato Giancaterino, direttore di Ebrart, l'Ente bilaterale dell'Abruzzo- si è scelto di dare un contributo, sì, ma alle imprese che intendono investire nelle energie rinnovabili". "Abbiamo già dato vita a numerosi bonus -afferma invece Simona Guttuso, direttore di Ebas, l'Ente bilaterale della Sardegna- come quello relativo al trasporto scolastico o agli asili nido. Ora le Forze sociali sarde hanno deciso di sostenere i nostri iscritti anche per i rincari da energia". Interventi simili, anche se puntualizzati e calati sulla specifica realtà economica, produttiva e occupazionale, sono stati messi in campo in Piemonte e in Calabria, in Veneto e in Lombardia, nel Lazio e nelle Marche (colpite dai recenti eventi alluvionali alle cui conseguenze si sta facendo fronte con specifiche iniziative).
Un significativo segno di attenzione che conferma quanto sia importante la bilateralità: "Il nostro - sostiene Mauro Sasso, vicepresidente di Ebna/Fsba - è un sistema che rappresenta un vero e proprio paracadute per tutti gli addetti del settore artigiano, imprese e dipendenti, frutto dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, peraltro tutti rinnovati nei mesi scorsi. Un paracadute che ha diverse sfaccettature, da un punto di vista, diciamo così, lavorativo, ma anche di welfare. Pensiamo, certo, alla cassa integrazione che gestiamo direttamente e alle numerose prestazioni sui due versanti, sostegno alle imprese e benefici ai dipendenti, ma anche, ad esempio, alla sanità integrativa con San.Arti., estesa in buona misura anche ai figli minorenni degli iscritti, che noi offriamo a chi è impiegato nelle imprese artigiane e, perché no, anche ai titolari. Ma anche alla formazione professionalizzante garantita da Fondartigianato alle imprese del settore e più in generale a tutte le aziende che a questo fondo interprofessionale decidono di aderire. Ed ancora, agli interventi per vigilare e garantire la sicurezza in ogni luogo di lavoro, tanto importante a fronte delle migliaia di infortuni e malattie professionali, con le decine e decine di morti sul lavoro che sono una vera, ulteriore emergenza nel nostro Paese. Questa chiama tutti, imprese e lavoratori, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali, organi di controllo e legislatori ad una iniziativa raccordata e determinata: il lavoro è un diritto, garantire la sicurezza sul lavoro è un dovere”.
IL RUOLO DELLA BILATERALITÀ ARTIGIANA A SOSTEGNO DI IMPRESE E LAVORATORI
Ecco qui la sintesi della riunione pomeridiana.
La tavola rotonda "Il ruolo della bilateralità artigiana a sostegno di imprese e lavoratori" ha seguito l'inaugurazione della nuova sede dell'EBAP.
Dal dibattito è emerso un successo della bilateralità artigiana piemontese, che registra una crescita costante sia delle imprese artigiane aderenti, con un +24% tra il 2013 e il 2021, sia dei dipendenti, con un +35% e che si evidenzia anche nella sua alta rappresentatività, che secondo i dati Inail raggiunge l'80% della platea delle imprese artigiane.
Si sono confrontati Adelio Ferrari, presidente EBAP, Marcello Maggio, vicepresidente EBAP, Vendemiano Sartor, presidente EBNA-Ente Bilaterale Nazionale Artigianato, Mauro Sasso, vicepresidente EBNA, e Andrea Tronzano, assessore Regione Piemonte al Bilancio, Finanze, Programmazione economico-finanziaria, Patrimonio, Sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese. Moderati dal giornalista di Zip, Orlando Ferraris.
L'introduzione dei dati è stata affidata all'economista Aldo Enrietti.
INAUGURAZIONE NUOVA SEDE EBAP
Anche l’Ente nazionale è stato presente alla iniziativa di inaugurazione della nuova sede a Torino, con il presidente, il vicepresidente e il direttore. È stata l’occasione per incontrare i responsabili dell’ente bilaterale, le parti sociali e gli interlocutori istituzionali locali. Nel pomeriggio un interessante dibattito.
La bilateralità artigiana piemontese ha una nuova casa per servire al meglio imprese e lavoratori dell'artigianato piemontese.
Oggi l'inaugurazione della nuova sede EBAP in via Arcivescovado 3.
Taglio del nastro alla presenza di Adelio Ferrari, presidente EBAP, Marcello Maggio, vicepresidente EBAP, Vendemiano Sartor, presidente Ente Bilaterale Nazionale dellArtigianato (EBNA), Mauro Sasso, vicepresidente EBNA, e Paolo Chiavarino, assessore al Commercio della Città di Torino. Una vera e propria casa della bilateralità artigiana per servire al meglio imprese e lavoratori piemontesi.
BUON COMPLEANNO EBAVA!
Ad Aosta una importante manifestazione, il 6 ottobre 2022, per celebrare i 27 anni di attività dell’Ente Bilaterale Regionale per l’Artigianato, a cui hanno presenziato il Presidente, il Vice Presidente ed il Direttore dell’Ebna. È stata l’occasione per incontrare i vertici dell’Ente regionale, Aldo Zappaterra Presidente e Fausto Renna Vicepresidente, nonché i consiglieri di amministrazione, le parti sociali locali e un folto gruppo di titolari e dipendenti di aziende artigiane. Per ragionare del percorso fatto e, soprattutto, per fissare gli impegni di ognuno e quelli comuni per affrontare la difficile situazione del Comparto, alle prese con i costi dell’energia e le difficoltà economiche, produttive e occupazionali.
L’Ente Bilaterale Artigiani Valle d’Aosta è stato costituito dai sindacati dei lavoratori della Valle d’Aosta CGIL, CISL, SAVT e UIL e dalle Associazioni artigiane A.A.V.A., Confartigianato e CNA sulla base di accordi nazionali ed ha il compito di intervenire in favore sia delle aziende che dei lavoratori. Per questi ultimi sono previsti interventi a sostegno del loro reddito in caso di sospensione momentanea del lavoro o di riduzione dell’attività lavorativa.
L’Ente viene finanziato dalle imprese artigiane e dai loro dipendenti quindi non pesa sulla fiscalità generale. Si tratta di uno strumento molto importante come si è visto in occasione della pandemia.
"Nella nostra Regione, a causa del Covid, - informa Aldo Zappaterra, Presidente dell'Ente - Ebava ha erogato complessivamente 5 milioni di Euro di cassa integrazione per 1.558 dipendenti riguardanti 538 aziende. In questa somma, in gran parte finanziata dal Governo, erano comprese circa Euro 659.104,00 quale riserva dell’Ente per gli interventi ordinari".
A livello nazionale sono stati elargiti dal fondo di solidarietà bilaterale artigiani (FSBA) oltre 3 miliardi di Euro per 781.000 dipendenti riguardanti 224.100 aziende. In queste somme è compreso anche l’intera riserva che aveva FSBA prima dell’inizio della pandemia ossia 280 milioni di Euro.
L’attività di Ebava, nella nostra Regione, è proseguita anche in altri settori. "Particolare cura - aggiunge Zappaterra - è stata riservata ai figli degli artigiani e ai figli dei loro dipendenti con l’elargizione di borse di studio. Nello stesso tempo sono state effettuati interventi in favore delle aziende come previsto dagli accordi regionali tra le parti. Un sostanzioso contributo è stato dato anche alla Protezione civile per l’acquisto di mascherine durante il periodo critico di inizio Covid".
L’Ente ha inoltre avuto anche un ruolo nel campo della solidarietà.
LE IMPRESE ARTIGIANE RIPARTONO LE CASSE INTEGRAZIONI TORNANO A LIVELLO PRE-COVID
Importanti segnali di ripresa da uno dei settori trainanti dell'economia italiana.
Ma attenzione per l'immediato futuro alla spada di Damocle del caro bollette
Le imprese artigiane ripartono. Estate finalmente soddisfacente per un comparto che, da sempre, è trainante per l'economia italiana. I dati di Fsba, il Fondo di solidarietà bilaterale, spiegano che, nel mese di luglio, le giornate di cassa integrazione erogate tornano al livello pre-Covid. Quasi tre milioni di euro l'ammontare delle prestazioni previste, a fronte delle diverse decine di milioni pagati nei mesi caldi della pandemia.
Il ricorso alla cassa integrazione dunque ha assunto nuovamente dimensioni ordinarie o poco più. Da gennaio sono state rendicontate assenze e richieste di prestazioni per poco più di 26 milioni di euro e ne sono stati pagati 17 milioni. Questo perché si procede con le erogazioni solo quando la contribuzione dovuta dalle imprese artigiane risulta regolare, laddove tutto viene sospeso se si è invece in presenza di evasione dell’obbligo contributivo o di una qualche irregolarità su questo fronte, in attesa che intervenga una regolarizzazione. “La norma è in tal senso molto chiara -spiega Vendemiano Sartor, presidente di Fsba- ed è stata peraltro ribadita dall’ultima legge finanziaria: ogni impresa con la qualifica “artigiana” è obbligata a versare un contributo a questo Fondo specifico, commisurato al numero dei dipendenti e alla retribuzione corrisposta ad essi (con procedure, peraltro, semplici e automatiche in occasione degli adempimenti contributivi ricorrenti)”.
Non, dunque, versamenti all’INPS, come la gran parte delle aziende, ma utilizzo di questo strumento specifico che, negli anni, ha consentito al comparto artigiano (dove ci sono piccole aziende di produzione metalmeccanica e manutentori, falegnami e sarte, parrucchieri e legatorie, gelatai e pasticceri, piccoli trasportatori e imprese del pulimento, per capirci) di disporre di interventi più adeguati e commisurati alle esigenze di queste imprese: normalmente hanno un numero di dipendenti non elevato, non abbisognano di interventi prolungati oltremodo nel tempo, devono aver assicurato un accompagnamento tempestivo per superare momenti di difficoltà economiche, produttive e occupazionali.
“Questo Fsba era chiamato a fare e questo ha fatto -dice Valter Recchia, direttore del Fondo. E così sarà, corrispondendo, appunto, la cassa integrazione il mese successivo a quello di effettiva sospensione. Nel frattempo, il Fondo degli artigiani accantona le somme per versare all’Inps la contribuzione previdenziale corrispondente ai periodi di ammortizzatore sociale; e qui, invece, si registrano tempi ancora troppo lunghi dovuti allo scambio di dati fra istituti”. Ben altra cosa, questa, rispetto a quanto accaduto nel biennio 2020-2021 quando, alle prese con la pandemia, anche il comparto artigiano è stato devastato dalle chiusure prolungate di molti laboratori, di officine e fabbrichette, di aziende di servizio e piccole imprese manifatturiere dell’indotto industriale. Allora, il Fondo di Solidarietà, con l’essenziale apporto di tutti gli Enti Bilaterali per l’Artigianato presenti in ogni regione, si è trovato a gestire più di tre miliardi di risorse pubbliche (che venivano messe a disposizione con procedure complesse, da cui i ritardi nelle erogazioni materiali…), pagando la cassa integrazione a oltre 800.000 lavoratrici e lavoratori, dipendenti da 242.000 imprese, per ognuna delle quali c’è stato uno specifico accordo sindacale che prevedeva durata, persone sospese dal lavoro, verifica della necessità di un intervento di protezione dei redditi da lavoro. Un’operazione gigantesca, come si intuisce, ma anche una prova di forza, determinazione, impegno da parte delle Associazioni Imprenditoriali (Confartigianato, CNA, Casartigiani e CLAAI) e delle Organizzazioni sindacali (CGIL, CISL e UIL) che sono poi le parti costituenti la Bilateralità Artigiana.
“Proprio la Bilateralità Artigiana -conclude Mauro Sasso, vicepresidente di Fsba- si è rivelata essere una grande opportunità di supporto e per la tenuta dell’intero Comparto artigiano. Con la sua derivazione dai Contratti Collettivi di Lavoro (peraltro tutti rinnovati proprio in questi mesi), con la sua capacità di erogare prestazioni e servizi (non solo la cassa integrazione, ma anche sostegni alle famiglie, rimborsi di spese ai dipendenti, supporti economici allo sviluppo delle imprese ed al loro ammodernamento), grazie alla sua diffusa presenza in ogni ambito territoriale in modo da cogliere le specificità e intervenire in modo selezionato e selettivo sui differenziati bisogni. Ma anche con la messa in operatività di altri strumenti specializzati in sanità integrativa, formazione e qualificazione professionale, sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Il qualificato rapporto fra parti datoriali e sindacali farà sì che, già nelle prossime settimane, tutta la bilateralità e, più in generale, le politiche del Comparto artigiano saranno oggetto di momenti di rilancio e ulteriore qualificazione: si stanno ridefinendo gli strumenti e le regole del Fondo di Solidarietà per adeguarle alle novità introdotte con la riforma degli ammortizzatori sociali voluta dal legislatore con l’ultima Legge di bilancio, partirà questo autunno una nuova stagione per i rinnovi dei numerosi CCNL del settore (riguarderanno quasi un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori), vengono ridefinite le prestazioni e gli interventi garantiti dalla Bilateralità regionale che potrebbero essere protagoniste anche di una omogeneizzazione in ambito nazionale. Ma, soprattutto, verrà messa in campo una serie di interventi informativi rivolti a tutte le imprese artigiane e a tutti i loro dipendenti: se si tratta di precisi obblighi di legge (come per FSBA, e lo è) o di derivazione contrattuale (in tutti gli altri casi) non ci si può sottrarre, se la bilateralità è una ricchezza e un’opportunità (e lo è) ognuno deve concorrervi e fruirne.
Poi, certo, si deve guardare con attenzione a ciò che sta accadendo nel contesto economico e produttivo più complessivo: preoccupa l’incremento dei costi dell’energia e, in qualche misura, la difficoltà di reperimento di materiali essenziali anche alla produzione artigiana, c’è sempre il rischio delle delocalizzazioni e della concorrenza irregolare. Si saprà reagire, contrastare gli eventi contrari, intervenire con gli strumenti attuali (FSBA è pronto a fare la sua parte, per dire) e inventarne di nuovi, se dovesse servire. Perché il Comparto artigiano e delle imprese di limitate dimensioni è stato negli anni e continua ad essere una delle caratteristiche del sistema produttivo ed economico del nostro Paese, una ricchezza per chi qui intraprende e per chi qui trova opportunità di lavoro, anche per i giovani che vogliono esplorare una loro strada, ma anche un modo per presidiare il territorio e salvaguardare la coesione sociale.