Ieri, il Ministro Orlando in audizione al Senato, parlando per la verità di licenziamenti da sospendere, ha assicurato “uno sguardo più selettivo” e l’impostazione secondo cui occorre “evitare di trattare situazioni tra di loro diverse in modo uguale”. Quando poi si è soffermato sulla riforma degli ammortizzatori sociali, su cui si è già aperto il confronto con le parti sociali, ha chiaramente indicato la direzione di “universalismo e semplificazione”.Ecco, noi come Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, unico soggetto che eroga la cassa integrazione nel Comparto, riteniamo che quell’impostazione e gli obiettivi della riforma vadano tenuti assieme: è doverosa una riforma che assicuri la protezione alle lavoratrici ed ai lavoratori di ogni settore produttivo, modulando, però, lo strumento, e le modalità di gestione, in modo che possa al meglio attagliarsi sulle diverse situazioni e bisogni differenziati di imprese e dipendenti (non è la stessa cosa una situazione di crisi produttiva o di mercato di una grande azienda siderurgica o il difficile momento che attraversa un’impresa artigiana che panifica o ripara le carrozzerie sotto casa…). Ma, sulla riforma annunciata, saranno le parti sociali ben capaci di rappresentare i bisogni e convenire sui rimedi, analizzare le situazioni e progettare il futuro. Per parte nostra ci teniamo a raccomandare di salvaguardare le specificità e valorizzare le buone esperienze che, anche in merito alla gestione degli ammortizzatori sociali, sono maturate in questi anni. Fra queste, certamente,FSBA. Quattro numeri per dare un’idea di cosa si è fatto in questi mesi di pandemia e di difficoltà economiche, produttive, occupazionali e sociali: più di 750.000 lavoratrici e lavoratori hanno percepito prestazioni di
sostegno al reddito, 212.000 aziende sono state sostenute (e, di queste, più di 60.000 non avevano mai versato contributi, pur essendo obbligatori per legge: sono state accolte e protette loro e i loro dipendenti), 2,2 miliardi di euro distribuiti (di questi, 260 milioni anticipati di tasca propria dal Fondo, che presto dovranno essere restituiti). Con tutto quello che poi è connesso: versamento della contribuzione all’Inps, certificazione della tassazione effettuata, …
Una operazione ciclopica, possibile solo grazie al supporto garantito dalla bilateralità artigiana, nazionale e regionale: informazioni ad aziende e ai lavoratori (ad entrambi, spesso, sono stati assicurati anche altri specifici aiuti), supporto ai consulenti, sostegno di ogni spesa organizzativa e operativa del Fondo (aspetto, questo, che prima o poi sarà da rivedere). Da qui un grande livello di efficienza e trasparenza. Non sempre di celerità perché i tempi con cui sono state
messe nelle disponibilità del Fondo le somme necessarie per pagare la cassa integrazione sono stati rallentati
da procedure complesse e articolate. Sta di fatto che, ad ora, il Fondo ha corrisposto utilizzando in poche ore i 265 milioni ricevuti venerdì scorso, ai lavoratori direttamente o tramite le imprese, le prestazioni fino a dicembre. Quasi tutto, ma non tutto tutto il dovuto. Infatti, al fine di rendicontare al Ministero, quanto prima (probabilmente martedì mattina), il fabbisogno per procedere con l’erogazione di tutte le prestazioni COVID19 relative alle competenze 2020, come FSBA abbiamo chiesto a tutti di velocizzare le attività di presentazione domande, rendicontazione
delle assenze e qualsivoglia correzione sulle stesse
.
Subito dopo il pagamento delle ultime competenze dell’anno passato, abbiamo intenzione di partire a razzo con la corresponsione della cassa integrazione per i periodi di sospensione dal lavoro di gennaio, febbraio e mesi a seguire. Qui, però, siamo in attesa che si sblocchi il decreto di assegnazione delle somme previste nella legge di stabilità. A FSBA dovrebbero essere assegnati 675 milioni.
Chiediamo al Ministro Orlando, che solo qualche settimana fa è intervenuto in una situazione analoga, di
metterci un occhio di attenzione e un intervento autorevole e risolutivo
. Proprio in linea con la sua intenzione, ribadita sempre ieri in Senato di “semplificare le procedure di erogazione e un accesso più rapido al sostegno”.